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L'ULTIMA INVENZIONE: UN TESSUTO SPECIALE CONTRO LE ZANZARE
La zanzara si posa sulla maglietta, non si ha nemmeno il tempo di allontanarla che ha già punto. Una scena che si ripete almeno ogni estate, ogni anno. Un po’ ovunque ma ancora di più nel nostro territorio. Un tormento. E’ da questo problema personale ma condiviso da molti che Francesco Ramaioli, responsabile di laboratorio dell’università di Pavia, ha iniziato a ragionare per la sua invenzione. Premiata tra le più innovative dalla Camera di commercio per il premio Imprese innovative, alla sua seconda edizione. Un successo che si ripete: l’anno scorso insieme a Stefano Lodo e al team della facoltà di Ingegneria Ramaioli aveva ottenuto lo stesso riconoscimento per un’altra invenzione ad alta tecnologia: la piastrella in grado di cambiare colore.
Ma come ha risolto il problema delle zanzare? Con un tessuto che impedisce le punture di insetto, ma che è anche traspirante. Ci ha lavorato per un anno con la cooperativa Invento, uno degli spin-off dell’ateneo. Ora il brevetto è pronto. «L’idea è nata proprio dall’esigenza di proteggersi dalle zanzare - spiega Francesco Ramaioli - ho fatto una ricerca e ho verificato che in effetti non ci sono brevetti legati ai tessuti con caratteristiche anti-zanzara e così è nata l’invenzione». Che ha due possibili forme di sviluppo. «Si possono realizzare degli abiti classici - spiega Ramaioli - oppure creare dei sottovestiti, noi abbiamo già pronte diverse soluzioni di tessuto». E c’è già un’azienda che lavora nel settore della maglieria nella provincia che si è detta pronta e interessata alla produzione.
Ma cosa c’entra il dipartimento di elettronica con un tessuto antizanzare? Premesso che non si può scendere troppo nel dettaglio del brevetto, Francesco Ramaioli spiega gli obiettivi di questa nuova collaborazione tra settori: «E’ l’inizio di una nuova generazione di tessuti - sottolinea - con l’idea di interfacciare il corpo umano con sensori captatori. E abituare la gente a portare tessuti tecnologici che hanno caratteristiche differenti ma non evidenti».
Con l’azienda si stanno valutando pro e contro del prodotto, ma anche come procedere all’industrializzazione, avvicinando tessile ed elettronica. «Però non avendo a disposizione un Polo tecnologico per noi anche le cose più banali, dalla segreteria al commercialista, a chi ci può preparare un piano economico o curare gli aspetti legali, sono tutte cose che diventano difficili», spiega Ramaioli. Perché in effetti senza una struttura di supporto ricercatori, inventori, docenti devono riuscire a diventare anche imprenditori, senza però avere un sostegno adeguato che li possa aiutare a lanciare le proprie idee sul mercato. Così anche per la produzione del tessuto antizanzare i contatti sono tutti partiti dal laboratorio del dipartimento di elettronica, che da solo ha trovato un’impresa interessata.
24 marzo 2010 La Provincia Pavese