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IL PRIMO RETTORE FU LUIGI MANGIAGALLI. TRA I SUOI LAUREATI ILLUSTRI ANCHE BERLUSCONI E ALBERTINI
L' università di via Festa del Perdono ha formato generazioni di manager e politici. In un secolo Milano è diventata la città universitaria italiana con il maggior numero di studenti e atenei (sette più le sedi sul territorio lombardo). Basti pensare che l' università di Pavia nacque nel 1361 sotto Galeazzo II Visconti mentre quella degli Studi «Alma Mater» di Milano venne fondata appena 80 anni fa, nell' estate del 1924, dal medico, sindaco e primo rettore Luigi Mangiagalli. La Statale non fu il primo ateneo milanese: nel 1863, con il nome di Regio istituto superiore per lo studio delle discipline meccaniche con sede in piazza Cavour, il matematico Francesco Brioschi aveva gettato le basi per quello che sarebbe diventato il Politecnico. C' era già anche l' università commerciale Luigi Bocconi, che aveva appena festeggiato il centenario, e aveva sede in Largo Treves. E c' era, dal 1921, l' Università Cattolica di Padre Gemelli. Quella che mancava, a Milano era solo un' università pubblica. Prima dell' Unità d' Italia, erano due i modelli universitari: quello degli atenei nelle città capitali o ex capitali, come Torino, Napoli, oppure quello lontano dal centro principale, come Padova, Pisa, ovvero di quelle che oggi sono considerate le vere e proprie «città universitarie». Solo dopo l' Unità si manifestò a Milano l' esigenza di avere un' istituzione universitarie, in aggiunta all' Accademia scientifica letteraria, che divenne poi la facoltà di Lettere, e a fianco ad istituzione come l' Umanitaria. La spinta si orientò verso istituti speciali, come agraria, o commerciali, da cui nacque la Bocconi. La spinta in campo medico scientifico di fine ' 800 portò invece alla realizzazione degli Istituti clinici di perfezionamento con Luigi Mangiagalli, che erano allora post-laurea, ma che costituirono il nucleo attorno al quale Mangiagalli istituì l' università, nel 1924. I costi della nuova università vennero principalmente sostenuti dal Comune, e l' inaugurazione si tenne l' 8 dicembre al Castello Sforzesco con qualche protesta da parte degli studenti di Pavia. Partirono quattro corsi universitari e le sedi erano in via Saldini e in San Michele del Carso. Poi in corso di Porta Romana e nell' ex Collegio delle fanciulle. Solo nel dopoguerra l' università si trasferì nell' ex Ospedale Maggiore del Filerete in via Festa del Perdono, trasloco che fu subordinato alla nascita del nuovo ospedale di Niguarda. Gli studenti si trasferirono qui a partire dal 1958 mentre erano in corso i restauri firmati da Portaluppi, Annoni e dalla Grassi. Vennero poi gli anni della contestazione, di Capanna, di Geymonat e persino quello dell' omicidio del giudice Galli nel 1980. Erano, quelli, gli anni dell' università di massa, e la Statale arrivò a contare quasi 100 mila studenti. In quegli anni presero la laurea, entrambi in Giurisprudenza Silvio Berlusconi (e molti attuali ministri), e Gabriele Albertini. Poi arrivò l' esigenza di frazionare l' ateneo. Sotto il rettore Polo Mantegazza nacque la seconda università Statale, la Bicocca. Se ad essa si aggiungono lo IULM e l' Università Vita e Salute San Raffaele. Nonché l' esigenza di accompagnarla oggi con una politica abitativa adeguata ad accogliere gli studenti e a un potenziamento dei legami tra la realtà accademiche e il mondo della cultura e delle professioni. Pierluigi Panza
Panza Pierluigi
Pagina 52 (4 settembre 2004) - Corriere della Sera