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PAVIA STRAPPA A MILANO LA CURA PIU' AVANZATA CONTRO I TUMORI
Milano, considerata la capitale delle tecnologie mediche avanzate, perde l' adroterapia a favore di Pavia. Il progetto, ormai in fase avanzata ma su cui era stato mantenuto finora il massimo riserbo, sarà illustrato lunedì a Pavia, alla presenza del ministro della Salute, Girolamo Sirchia, del ministro dell' Economia e Finanze, Giulio Tremonti, del ministro per le Riforme istituzionali, Umberto Bossi. Presiederanno all' evento il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, l' assessore regionale alla Sanità, Carlo Borsani, e l' assessore Giancarlo Abelli. Dopo anni di tira e molla sulla sede da trovare nell' area milanese (la più probabile e gettonata appariva fino all' anno scorso l' area prossima all' abbazia di Mirasole), il grande progetto del fisico Ugo Amaldi del Cern di Ginevra verrà realizzato vicino al Policlinico San Matteo di Pavia. Sarà qui che verrà effettuata la terapia con protoni, le particelle subatomiche che servono a raggiungere tumori inaccessibili per la chirurgia e per la normale radioterapia. Finora, questa avanzatissima terapia oncologica era praticabile soltanto in Giappone, negli Stati Uniti (Loma Linda, California) e in Germania (Francoforte). Altri centri stanno sorgendo in Svezia (Stoccolma), in Francia (Lione) e ancora in Germania (a Darmstadt, una joint venture con l' università di Heidelberg). Per il Policlinico San Matteo e per l' Università di Pavia è un progetto di enorme significato, ed è ugualmente importante che il centro di adroterapia oncologica venga realizzato in Lombardia, anche se non più a Milano. Il tempo previsto per il fine-lavori è di 4 anni. C' è già un finanziamento di circa 20 milioni di euro (40 miliardi di vecchie lire), previsto dalla Finanziaria 2003, che ha sbloccato la somma stanziata dal ministro Veronesi con la Finanziaria del 2001. E' un finanziamento che assicura già i due terzi del costo di realizzazione. Resta da vedere perché è tramontato il pool di enti che si erano messi insieme con l' intento di realizzare il progetto a Milano. Anche qui c' erano stati degli andirivieni e delle esitazioni, anche se in linea di massima vi rientravano l' ospedale Maggiore Policlinico, l' Istituto europeo di oncologia, l' Istituto nazionale dei Tumori, l' Istituto neurologico Besta, e per un certo periodo vi era entrato anche il Policlinico San Matteo. Poi si era ritirato. E ora torna da solista. Antonella Cremonese
Cremonese Antonella
Pagina 49 (17 gennaio 2003) - Corriere della Sera